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Sensibilizzare all'empowerment

So che non so si inserisce nello sforzo di Really New Minds di promuovere l'empowerment a vari livelli, di persone, comunità, professioni, organizzazioni, istituzioni. È un obiettivo che rientra nella mission dello Spin-Off: fare ricerca-azione su come affrontare le sfide del mondo di oggi e divenire capaci di rispondere alle esigenze legate ai cambiamenti che stiamo vivendo, mondiali e senza precedenti. Di qui il nome "Really New Minds", che si comprende meglio aggiungendo for a changing world. È una rivista e tutto quello che tenta di fare è sensibilizzare al problema dell'empowerment, far riflettere su temi che possono aiutarci a coglierne l'importanza e immaginare vie percorribili.

Sono diverse le ragioni che rendono l'empowerment una esigenza attuale. Ad esempio, siamo nell'era della cognizione distribuita. Oggi più che mai vale quello che Donald Norman e Edwin Hutchins hanno messo in evidenza negli anni Novanta: le nostre prestazioni, i risultati che riusciamo ad ottenere, non dipendono solo da noi,  dalle nostre personali competenze, ma dall'interazione tra la nostra mente e il mondo circostante, altri con cui ci rapportiamo, oggetti, strumenti disponibili. Basti pensare che, grazie a Internet in particolare, abbiamo accesso ad un mondo sconfinato di conoscenze fuori di noi. Eppure non sfruttiamo come potremmo le opportunità della cognizione distribuita. Barriere culturali, sociali, mentali ce lo impediscono. Spesso usiamo male le risorse disponibili. Evidentemente abbiamo bisogno di prendere coscienza del problema, arrivare a padroneggiarlo e cercare di migliorare.

Per fare un altro esempio, le nostre società sono in una fase critica in un cui si fa sentire il problema del potere e avremo bisogno di accrescere il potere con rispetto al potere su per star dietro agli ideali di giustizia e rispetto umano che ci animano. Ma più potere con vuol dire empowerment dei cittadini. 

Forse un primo passo è renderci conto che abbiamo bisogno di interrogarci e sforzarci di conoscere e decifrare la realtà. Si tratta di mettere da parte la presunzione di sapere, di vivere animati da una tensione conoscitiva, consapevoli della propria ignoranza, non -come diceva Platone- imbottiti di opinioni. Di qui il titolo della rivista.

Struttura

Nella rivista ci sono quattro rubriche incentrate su aspetti diversi della tensione conoscitiva: la curiosità, l'immaginazione, la scoperta di conoscenze fuori di noi, andare oltre le notizie per interrogarsi sulla realtà storico-sociale e il mondo che c'è dietro. Ci sono poi sezioni che stimolano la critica e mettono in discussione cose che siamo portati a dare per scontate, come convinzioni diffuse o la visione ingenua di un mondo giusto. Platone l'aveva detto... fa riflettere su come certi nostri limiti, pur con differenze, erano stati colti da tempo. Queste sezioni di stimolo alla critica sono vicine a Coscientization, che si concentra più sulla nostra difficoltà a decifrare la realtà e diventarne consapevoli.

Contributi

La rivista è aperta a contributi di vario genere. Non è limitata a uno specifico campo o settore disciplinare. Nei primi lavori c'è una certa insistenza su temi psicologici, sanitari e socio-politici. Ci ha spinto in questa direzione la pandemia del COVID-19. Collaborazioni e proposte di lavori possono aiutarci a far crescere la rivista e ad aprire ulteriori prospettive.

Sviluppo nel tempo

So che non so non è un periodico con ritmi prestabiliti di pubblicazione. In una data possono essere pubblicati articoli di certe rubriche o sezioni e annunciati altri che stanno per uscire. Nel tempo gli articoli delle varie rubriche o sezioni si rinnovano, ma senza regolarità. I lavori pubblicati in precedenza restano accessibili e si possono rintracciare nelle rubriche o nelle sezioni.

Comitato scientifico e di redazione

È formato, oltre che da universitari, da esperti esterni al mondo accademico e professionisti, tra cui manager. Direttore responsabile è un giornalista. Il direttore dello Spin-Off è anche direttore scientifico della rivista. Speriamo nel tempo di ampliare la composizione del comitato.

Board

Parisio Di Giovanni Direttore scientifico

Alessandra Martelli 

Florio Corneli

Lucio Pallotta

Raffaele Mascella

Roberto Salvatori

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