Ci dispiace quando scopriamo di non sapere qualcosa e magari di avere idee sbagliate. Invece dovremmo essere contenti, perché così ci mettiamo a cercare conoscenze fondate e non restiamo, come diceva Platone, imbottiti di opinioni.
I mass media ogni giorni ci informano sulla vicenda della pandemia, fornendoci tante notizie su vari aspetti, dalle scelte governative, ai dati, ai pareri di esperti, i problemi sociali ed economici e via dicendo. Questa ricca informazione però non tiene conto dello scenario in cui viviamo. Come mai?
Noi esseri umani siamo vissuti per la quasi totalità della nostra storia, un tempo lunghissimo, in società di cacciatori-raccoglitori. Come è la vita in queste società? In passato sono state avanzate ipotesi, per lo più tendenti a vederla in negativo. Le ricerche antropologiche della seconda metà del Novecento ci hanno aperto un mondo inaspettato, ma resta molto da chiarire.
Viviamo in Stati democratici e di welfare e siamo abituati al benessere e a certi diritti. Diamo per scontato che le cose resteranno così. Non stiamo considerando due fatti: le nostre realtà statali sono in crisi da tempo e la pandemia del coronavirus rappresenta per queste una grave minaccia. Se ne prendiamo coscienza e analizziamo la situazione, finiamo per interrogarci seriamente sul futuro.
Oggi la conoscenza è disponibile come non è mai stata. Se ci documentiamo sulla pandemia sapendo come fare, possiamo scoprire molte cose interessanti, anche sulle strategie per gestirla.

Novità
Una gestione della pandemia controproducente?
Il mistero tecnico-scientifico nella gestione della pandemia
Il problema degli errori di ragionamento nella lotta alla pandemia
Circolano tante convinzioni. Le persone ci credono fermamente e sono ancora più sicure se altri sono d'accordo. Peccato che spesso gli studi dicono che quelle convinzioni sono false e il consenso non ha nulla a che vedere con la verità.
Adele Bianchi in un block notes, dove conservava username, password e
altro, aveva scritto: "Quanto è stupido il nostro mondo: governi, leggi, giornalismo, magistratura e tante altre assurdità dei tempi nostri" .
In Platone troviamo affermazioni sorprendentemente attuali, valide per noi ora, che ci ritraggono con i nostri limiti, dopo più di 2000 anni.
Durante la pandemia sono stati commessi e vengono commessi errori di ragionamento, da parte di tutti. Non meraviglia: gli errori di ragionamento sono radicalmente umani. In un momento come questo però sarebbe meglio forse essere obiettivi. Che fare allora?
In sanità è importate valutare il livello di alfabetizzazione degli utenti per pianificare l'assistenza e ottenere risultati clinici migliori. L'Italia è un Paese dove questa buona pratica non è ancora diffusa. C'è anche carenza di test validati in lingua italiana. Alcuni anni fa ne è stato validato uno che presenta però alcune difficoltà nell'uso corrente. In collaborazione con la ASL di Teramo abbiamo recentemente validato la versione italiana di un test di poche domande, noto per la sua efficacia e di facile impiego nella pratica.